L’Italia detiene il poco invidiabile primato di essere il paese al mondo con il maggior consumo di acqua in bottiglia, generando così enormi quantità di rifiuti plastici. Tuttavia, non esistono spiegazioni reali per tale comportamento, dal momento che la rete idrica italiana è sicura e controllata. L’84,8% dell’acqua potabile proviene infatti da fonti sotterranee naturalmente protette e di qualità, che richiedono limitati processi di trattamento.
Consumiamo il doppio di acqua imbottigliata rispetto la media Ue
Nonostante ciò, soltanto il 29,3% dei cittadini italiani beve regolarmente acqua del rubinetto. Il consumo medio nel nostro paese di acqua in bottiglia è di ben 223 litri di acqua pro capite all’anno. Si tratta di una quantità più del doppio della media europea, che è di 87 liti a testa. Tale atteggiamento contrasta quindi l’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 12 delle Nazioni Unite, che mira a garantire modelli di consumo di acqua sostenibili. Un comportamento che deriva principalmente da una carenza informativa sulla filiera estesa dell’acqua che deve essere colmata per assicurare un monitoraggio costante di tutti i fenomeni che impattano sul comparto. Tutti questi dati sono contenuti nel Libro Bianco “Valore Acqua per l’Italia” di European House Ambrosetti.
I giovani prediligono l’acqua del rubinetto
Qualche notizia positiva però c’è. I giovani italiani, fortunatamente, sono maggiormente propensi a invertire questa tendenza, con il 60% degli under 30 che già beve senza problemi l’acqua del rubinetto. Per promuovere una cultura del consumo sostenibile dell’acqua, è necessario agire sulla consapevolezza dei cittadini, nonché incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto attraverso strumenti di monitoraggio dei consumi e tariffe agevolate. Inoltre, è importante sottolineare che l’Italia è uno dei paesi europei con la tariffa idrica più contenuta, e che la maggior parte degli italiani sovrastima la propria bolletta, non conoscendo il costo unitario dell’acqua.
Dalla gestione tecnologia al bonus acqua potabile
In questo contesto, l’installazione di strumenti tecnologici per il monitoraggio e la gestione dei consumi risulta fondamentale per una gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica. Ancora, oggi è disponibile l’ormai noto bonus acqua potabile che consente di ottenere grandi vantaggi fiscali sull’installazione di sistemi per il trattamento dell’acqua domestica. Attualmente i più efficaci sono i purificatori a osmosi inversa, di cui IWM è leader di mercato, che attraverso processi naturali rendono l’acqua pura, leggera, libera da potenziali inquinanti e soprattutto priva di retrogusto e odori.
Chi è laureato sceglie l’acqua del rubinetto
E’ inoltre interessante notare che più è alto il titolo di studio più è elevato il consumo di acqua dell’acquedotto. Il 50% degli laureti, ad esempio, ha dichiarato che beve abitualmente acqua del rubinetto. E chi non lo fa? Le ragioni della scarsa fiducia nel bere l’acqua del rubinetto variano a seconda della posizione geografica del Paese. Si tratta sia di abitudini di consumo consolidate, sia di una percezione di una certa insicurezza, sia di caratteristiche di gusto poco gradite.
Il motivo principale per cui i cittadini del Centro, del Sud e delle Isole non bevono l’acqua del rubinetto è la percezione di insicurezza. Una percentuale significativa di cittadini del Sud non si fida dell’igiene dell’autoclave di casa e/o del condominio. Il gusto è il motivo principale per cui i cittadini del Nord non bevono l’acqua del sindaco. Infine, una percentuale considerevole di cittadini del Nord-Ovest beve acqua in bottiglia semplicemente per abitudine. Ciò evidenzia l’importanza di affrontare la cultura e la consapevolezza dei cittadini.