Nel gergo comune i termini “depuratore”, “addolcitore” o “purificatore” sono spesso usati in modo interscambiabile, ma improprio, per definire un qualsiasi impianto atto a migliorare l’acqua potabile. Però è tecnicamente sbagliato.
Ogni sistema ha precise caratteristiche e utilizzi. Facciamo chiarezza.
• Depuratore
Depuratore è un termine spesso usato in modo generico. Tecnicamente è invece il termine corretto destinato a definire un impianto grande, gestito da enti pubblici, che può trattare le acque primarie per renderle potabili e poi distribuirle. Oppure per indicare un impianto per depurare le acque di scarto di lavorazioni industriali per poterle immettere nel mare e nei fiumi.
Il termine depuratore è però entrato, anche se erroneamente, nel gergo comune per individuare anche il purificatore domestico. E’ come chiamare “nave” un piccolo gommone da diporto. Ma, si sa, la lingua cambia e si evolve…
• Addolcitore
E’ l’apparecchiatura che fondamentalmente si prende cura della vostra casa, dei vostri impianti idraulici e di riscaldamento. L’addolcitore si installa centralizzato, a monte delle tubature e tratta tutta l’acqua dell’appartamento o del condominio. Ha l’unico, fondamentale scopo di eliminare il calcare. Non fa altro. O meglio, pochi modelli di addolcitore hanno ulteriori capacità di filtrazione.
Ma focalizziamoci sull’addolcitore “classico”. L’acqua addolcita ha precisi vantaggi: non crea incrostazioni nelle tubature e negli elettrodomestici, la caldaia dura e rende di più, vengono ridotti sino all’80% i consumi di detersivi sia per uso personale sia per lavatrice e lavastoviglie. Le docce e i rubinetti non si intasano. I vetri e le stoviglie restano limpidi. Nell’igiene personale, pelle e capelli non subiscono danni o irritazioni. Si ha una riduzione importante (sino al 40%) del costo di gas ed energia elettrica per riscaldamento e per l’acqua sanitaria.
Per contro, però, se nella cisterna di distribuzione dell’acqua potabile (estremizzando l’esempio) dovesse cadere un corpo estraneo, come un piccolo animale, o addirittura ci fossero veleni o sostanze chimiche pericolose non potremmo confidare nell’addolcitore. Questo apparecchio, infatti, elimina solo e soltanto il calcare. Vale la pena ricordare, però, che oggi esistono addolcitori plurifunzione…
• Purificatore
Tutt’altra cosa è il purificatore per uso alimentare. E’ quello che tutti quanti dovremmo avere nelle nostre cucine. Non si installa centralizzato. E’ indicato solo al trattamento delle acque già potabili. Non è idoneo a depurare un’acqua non potabile. Si installa solo e soltanto al punto d’uso, generalmente accanto o sotto al lavello della cucina. Migliora e ottimizza le caratteristiche dell’acqua potabile.
A seconda delle peculiarità di ogni singolo modello disponibile in commercio, il purificatore alimentare domestico può essere in grado di eliminare in varie percentuali anche virus, batteri, sostanze chimiche e veleni dell’acqua. In sintesi, sostituisce completamente l’acqua imbottigliata, evitandone l’acquisto. In base ai modelli, si passa dalla “filtrazione” alla “microfiltrazione” alla “ultrafiltrazione” sino al trattamento più sofisticato dell’”osmosi inversa”.
Ma la finalità di questi elettrodomestici è quella di garantire acqua di qualità per bere e per preparare i cibi.