Come fare per rendere l’acqua potabile anche in situazioni “estreme”? Potrebbe capitarci durante un’escursione avventurosa o durante un campeggio di avere sete, ma di non essere sicuri che l’acqua disponibile in loco sia effettivamente sana da bere. Certo, si tratta di evenienze rare, ma meglio essere preparati ad affrontare anche questo potenziale problema!
Se non abbiamo accesso a fonti sicure di acqua potabile, diventa fondamentale prendere tutte le possibili precauzioni per garantire la sicurezza dell’acqua che andremo a consumare. Bere acqua contaminata può portare a seri problemi di salute, come malattie intestinali e infezioni. Pertanto, è importante conoscere i metodi per rendere potabile l’acqua anche in casi estremi: non si mai!
Bollire l’acqua
Uno dei metodi più comuni per rendere l’acqua potabile è quello di bollirla. Portare l’acqua ad ebollizione per almeno 10-15 minuti uccide la maggior parte dei batteri, virus e parassiti che possono essere presenti. Questo metodo è efficace per eliminare molti agenti patogeni, ma può essere un processo lungo e richiede una fonte di calore. Tuttavia, è importante ricordare che bollire l’acqua non elimina eventuali contaminanti chimici o tossine presenti.
Utilizzare pastiglie chimiche
Un altro metodo utilizzato per rendere potabile l’acqua in situazioni d’emergenza è l’uso di pastiglie specifiche. Questi prodotti contengono composti chimici come il cloro, che eliminano batteri, virus e parassiti. È importante seguire attentamente le istruzioni per l’uso delle pastiglie, poiché il dosaggio corretto è essenziale per garantire l’efficacia del trattamento. Tuttavia, bisogna considerare che l’uso di pastiglie chimiche potrebbe dare un sapore sgradevole all’acqua che si dovrà bere.
Altri sistemi per rendere l’acqua potabile
Non tutti sanno che anche il sole può essere un alleato nel processo di disinfezione dell’acqua. Certo, è un rimedio veramente estremo, ma se si vive un’avventura da esploratori… Per metterlo in pratica, occorre disporre di bottiglie trasparenti e pulite. Prima di versare l’acqua nei contenitori, occorre filtrarla, anche con mezzi di fortuna come un panno pulito o un tovagliolo di carta, così da eliminare gli elementi indesiderati più grandi. A questo punto, si riempiono le bottiglie e si adagiano su un lato. Vanno lasciate esposte al sole per 6 ore (se il cielo è limpido) o per 2 giorni (se è nuvoloso). Naturalmente questo è un “trattamento” da utilizzare solo se non esistono alternative.
L’acqua più pura possibile a casa
Lasciate da parte le avventure, il desiderio della gran parte delle persone è disporre di acqua pura e sana a casa propria, trattando l’acqua dell’acquedotto. Per chi cerca la massima sicurezza e una qualità senza compromessi, sempre, l’utilizzo di un sistema di purificazione dell’acqua a osmosi inversa è la soluzione ideale. Questi dispositivi utilizzano una membrana semipermeabile per rimuovere la quasi totalità dei contaminanti presenti nell’acqua, tra cui batteri, virus, metalli pesanti e sostanze chimiche. L’acqua purificata attraverso il processo di osmosi inversa, come avviene con i purificatori di IWM che si installano sotto il lavello della cucina, è considerata di qualità superiore e la migliore da bere. Più facile di così!