La Legge di Bilancio ha prorogato a tutto il 2023 il cosiddetto bonus acqua potabile, inizialmente previsto solo per il biennio 2021-2022. Di cosa si tratta? E’ un’agevolazione volta a incrementare l’installazione nelle case degli italiani di sistemi di depurazione dell’acqua pubblica. Lo scopo è aumentarne il consumo disincentivando l’utilizzo di bottiglie in plastica. In concreto si traduce in un credito d’imposta al 50% sulle spese sostenute, con un massimo di 1.000 euro per ogni abitazione, per le persone fisiche. Il tetto di spesa si alza a 5 mila euro per immobili adibiti ad attività commerciale o istituzionale per chi esercita attività d’impresa, arti e professioni e per gli enti non commerciali.
Scegliere il meglio
In sintesi, si può avere a casa propria un’acqua pura, libera da inquinanti, risparmiando il 50% sull’acquisto e l’installazione di un sistema di purificazione. Vista l’opportunità di rientrare dei costi, conviene muoversi subito e soprattuto optare per soluzioni altamente performanti. Performanti come i modernissimi purificatori della linea Osmotic di IWM. Sono dispositivi che, attraverso un processo naturale, eliminano ogni impurità e rendono l’acqua perfettamente pura, leggera, inodore.
Cosa prevede il bonus acqua potabile?
Il bonus acqua potabile (da non confondere con il bonus idrico) è appunto un’agevolazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi per il miglioramento qualitativo dell’acqua per il consumo umano. Più precisamente, si riferisce a sistemi di filtraggio; mineralizzazione; raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. L’obiettivo, infatti, è razionalizzare l’acqua degli acquedotti e disincentivare l’acquisto e il consumo di acqua in bottiglie di plastica. Come tutti sappiamo, la plastica è difficile da smaltire e dannosa per l’ambiente.
Come si utilizza il bonus?
L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale. Sono ammessi anche altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Le date da rispettare
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento del costo tramite il servizio web disponibile sul sito dell’Agenzia. Una volta entrati nell’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24. In alternativa, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
Le scadenze di febbraio
Come precisa l’Agenzia delle Entrate, bisogna tenere d’occhio le scadenze. L’ammontare delle spese agevolabili va comunicata all’Agenzia tra il primo e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento del costo. Ciò significa che chi ha installato a casa propria un sistema per il miglioramento dell’acqua potabile nel corso del 2022, dovrà inviare la comunicazione (e tutta la relativa documentazione) nei prossimi giorni se intende usufruire del bonus.