L’acqua costituisce almeno il 60% del nostro corpo. Ogni cellula, tessuto, muscolo e organo ha bisogno di acqua per funzionare in modo efficace: ecco il principale motivo per cui dovremmo assumere tra gli otto e i dieci bicchieri d’acqua al giorno. Eppure, a differenza di quanto avviene con l’alimentazione – verso la quale c’è un’attenzione crescente in termini di qualità, salubrità e proprietà dei cibi – siamo abbastanza distratti quando si parla di acqua. In sintesi, sappiamo veramente cosa beviamo? E quali le differenze fra le varie acque? Ecco, così come pubblica Organic Authority, autorevole magazine statunitense dedicato allo star bene, una sorta di “prontuario” che spiega le varie tipologie di acqua potabile.
Osmosi inversa
Attraverso il processo di osmosi inversa – che è un processo presente anche in natura – i purificatori appositi rimuovono tutti i contaminanti dall’acqua potabile. Grazie a un sistema di membrane semimpermeabili, restano “intrappolati” tutti gli elementi indesiderati, come pesticidi, residui chimici, rame, cromo, piombo, arsenico e molti altri componenti potenzialmente dannosi. L’acqua prodotta attraverso un purificatore a osmosi inversa, come Osmotic di IWM , un depuratore acqua che si monta comodamente sotto il lavello in cucina, è filtrata praticamente da tutte le impurità. Tra l’altro, anche il rischio che attraverso l’osmosi inversa l’acqua possa perdere i minerali utili alla salute, come magnesio e calcio, è superato dai moderi purificatori come Osmotic: sono infatti in grado di rimineralizzare l’acqua destinata al consumo nel migliore dei modi, arricchendola di calcio e magnesio di origine organica.
Acqua distillata
Ci sono alcune scuole di pensiero che vorrebbero l’acqua distillata più sana rispetto alle altre. L’acqua distillata viene prodotta bollendo l’acqua, raccogliendo il vapore condensato e trasformandolo nuovamente in liquido. In questo modo si rimuovono tutte le sostanze chimiche e i potenziali contaminanti, ma si eliminano anche tutti i sali minerali e gli elementi che rendono l’acqua “buona” e preziosa per la salute umana. Tra le principali accuse rivolte all’acqua distillata c’è anche quella di avere un “sapore piatto”, quindi non gradevole per il consumo.
Acqua imbottigliata
Quasi sempre sulle bottiglie di acqua industriale è riportata la dicitura “acqua di fonte”. Secondo gli esperti americani, questa definizione significa molto poco, però è sicuramente un termine di marketing dal forte appeal. Certo che leggendo le scritte “acqua di fonte” o “acqua sorgiva” tutti noi immaginiamo ruscelli che scorrono sulle vette di montagne intatte, ma non necessariamente questa è l’assoluta verità. In Italia, va detto, l’acqua imbottigliata è controllata (in ogni caso sempre meno di quella dell’acquedotto), mentre i possibili problemi sono legati ai passaggi successivi. Pure nei casi in cui l’acqua in bottiglia è di ottima qualità, le fasi di trasporto, stoccaggio e conservazione non sono esenti da rischi e qualche condizione sfavorevole potrebbe alterare il contenuto. Senza dimenticare i costi e l’impatto ambientale dovuti alla diffusione delle bottiglie di plastica.
In sostanza, non c’è una risposta universale: ci sono invece pro e contro per ogni tipo di acqua – caratteristiche, costi, controlli, proprietà – ed è importante conoscerli per valutarli tutti. E poi decidere qual è l’acqua più giusta per sé e per la propria famiglia.