Decidere è difficile, specie quando si tratta di scelte importanti che riguardano la sfera professionale o privata. Ed è ancora più complicato se ci si trova a dover decidere anche per gli altri, come nel caso dei manager. Bene, per avere la mente libera e veloce, capace di compiere scelte fondamentali in poco tempo, serve acqua. Proprio così: il nostro corpo, come ben sappiamo, è composto per circa il 70% di acqua ed essere sempre adeguatamente idratati può aiutarci a “potenziare” non solo la nostra salute fisica, ma anche quella mentale. Quando si tratta di opzioni complesse, infatti, dobbiamo elaborare grandi quantità di informazioni con tempi limitati, senza perdere per strada elementi essenziali o invece farci confondere da pregiudizi o valutazioni prive di senso critico. E proprio la semplice acqua può contribuire a migliorare il processo decisionale.
I test che lo provano
Un recente studio scientifico ha messo alla prova proprio il potere dell’acqua nei processi cognitivi. I partecipanti, tutti adulti, hanno dovuto effettuare delle prove sulle loro prestazioni dopo aver digiunato la sera prima. Tra tutti i partecipanti, quelli che avevano bevuto 500 ml di acqua prima del test hanno mostrato risposte decisionali migliori rispetto a chi non aveva bevuto. Inoltre, nei soggetti di età compresa tra i 18 e i 30 anni, gli esperti hanno rilevato che l’acqua migliorava la memoria e la concentrazione. Insomma, l’acqua ci rende più lucidi e proattivi, anche di fronte alle scelte più difficili. L’importante però, oltre a bere a sufficienza, è bere bene: ecco perché oggi più che mai è importante installare a casa propria un purificatore a osmosi inversa di IWM, che rende l’acqua del rubinetto pura e leggera come quella di fonte, libera da impurità e batteri ma ricca dei sali minerali di cui abbiamo bisogno. Così, con un piccolo investimento, si avrà la certezza di consumare la miglior acqua possibile, sempre a disposizione, e al contempo si abbatte la necessità di comperare acqua in bottiglie di plastica, a tutto vantaggio dell’ambiente.
Meno acqua, più stress
Oltre ad assicurare un’ottima ossigenazione a tutti gli organi del nostro corpo (cervello compreso), l’acqua tiene alla larga lo stress, altro nemico della concentrazione e della lucidità mentale. Infatti la disidratazione aumenta il rilascio dell’ormone dello stress, il cortisolo. Livelli elevati di cortisolo sono stati associati a una minore funzionalità cognitiva e a difficoltà decisionali. Un altro studio, del 2018, ha dimostrato che i partecipanti che erano stati sottoposti a fattori di stress hanno risposto in modo meno lucido e vantaggioso alla risoluzione di un problema. In definitiva, si conferma che un’idratazione adeguata può aiutare regalandoci le massime prestazioni cognitive.
Come “ricordarsi” di bere a sufficienza
Forse perché siamo tutti impegnati, o siamo bloccati alla scrivania in smartworking o semplicemente non ascoltiamo i segnali che il nostro corpo ci manda, spesso trascuriamo di bere durante la giornata. Ma le soluzioni, pure piacevoli, ci sono: ad esempio, è molto utile stabilire una vera e propria routine, fissando dei momenti in cui occorre concedersi un sorso d’acqua. Ad esempio, si può legare questa nuova abitudine ad altre già acquisite, come la passeggiata con il cane mai senza una borraccia d’acqua o un bicchiere vicino al computer, da consumare insieme alla pausa caffè.