Gli esperti, ma anche i giornali e tutti i siti di informazione, ce lo ricordano di continuo, specie con l’arrivo della stagione estiva: dobbiamo bere circa due litri di acqua al giorno, equamente distribuiti nell’arco della giornata. Bene, quella di mantenersi idratati è un’abitudine preziosa per la salute. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: quale acqua bere? Perché, e anche questa è una verità, le acque non sono tutte uguali. Fermo restando che per il consumo umano l’acqua deve essere potabile (ed esistono precise leggi che normano questo aspetto), la macro differenza sostanziale è fra acqua imbottigliata (compresa quella frizzante, che è semplicemente addizionata di anidride carbonica) e acqua del rubinetto. Le caratteristiche di ogni acqua si possono leggere in etichetta, se è in bottiglia, oppure chiedendo la composizione al gestore delle rete idrica o al proprio comune di appartenenza se è quella del sindaco. La quantità di minerali disciolti nell’acqua, il residuo fisso, il pH, la durezza ne determinano non solo il sapore – sì, anche l’acqua ha un gusto – ma soprattutto l’indicazione. Ad esempio, un acqua leggera, con pochi sali, sarà particolarmente indicata per i bambini piccoli e per chi soffre di ipertensione, mentre un acqua ricca di calcio sarà quella migliore per prevenire e contrastare l’osteoporosi. L’acqua ha delle precise proprietà, quindi: ma come si legge l’etichetta?
Parametri senza segreti
Le indicazioni riportate in etichetta (e sulla “carta d’identità” dell’acqua del rubinetto) sono parametri importanti per scegliere consapevolmente. Ad esempio, il pH indica l’acidità: se il valore è 7, l’acqua è neutra: più il valore è inferiore a 7 e più l’acqua è acidula; più è superiore a 7 e più l’acqua è alcalina. L’indicazione ottimale è tra 6,5 e 8. Il residuo fisso esprime la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua: le acque “oligominerali” hanno un residuo fisso non superiore a 500 mg/l, mentre l’acqua “minimamente mineralizzata” – con residuo fisso non superiore a 50 mg/l – è l’acqua più leggera, adatta anche ai bambini piccolissimi. La durezza è infine il valore del calcare sciolto nell’acqua espresso in “gradi francesi”: più il valore è alto e più l’acqua è calcarea. Un altro indicatore importante da controllare è quello relativo a nitrati e nitriti: il limite massimo consentito per i nitrati è 45 mg/l e 10 mg/l per l’infanzia, mentre i nitriti dovrebbero essere assenti.
A casa in sicurezza
In Italia, fortunatamente, quasi ovunque la qualità dell’acqua pubblica è di buona qualità e ben controllata. Certo è che spesso – anche per i possibili residui rilasciati dai tubi delle conduttore idriche o per la presenza di disinfettanti come il cloro – il gusto e l’odore potrebbero non essere ottimali. Ma il rimedio c’è, ed è facile e soprattutto ecologico. Installando un depuratore a osmosi inversa direttamente sotto il lavello della cucina sarà possibile garantirsi per sempre la migliore acqua possibile e al contempo azzerare la produzione di rifiuti in plastica dovuti alle bottiglie. E, in poco tempo, la scelta sarà decisamente conveniente anche sotto il profilo del budget. Azienda leader nel campo del trattamento delle acque domestiche, IWM ha recentemente lanciato un prodotto all’avanguardia: si tratta di Osmotic, l’unico impianto ad osmosi inversa al mondo che non scarta acqua. Non solo produce un’acqua pura, leggera e dal pH ottimale, ma è anche dotato di controllo elettronico con lampada sterilizzatrice a raggi UV, post-filtro remineralizzatore, effetto ruscello e, soprattutto, zero scarto. L’acqua migliore e più conveniente direttamente a casa propria, per sempre.