Le sostanze perfluoro alchiliche, o meglio note come Pfas, sono un gruppo di oltre 4.000 elementi chimici artificiali utilizzati nell’industria fin dagli anni Quaranta. Proprio per la loro resistenza questi composti sono stati apprezzatissimi nei processi industriali, ma per lo stesso identico motivo sono anche difficilmente smaltibili. E, anche se oggi sono sempre meno usati, resta il fatto che questi “prodotti chimici per sempre” hanno nel corso degli anni contaminato l’ambiente che ci circonda: terra in primis e poi le acque, attraverso falde e corsi d’acqua. Negli ultimi anni i Pfas sono saliti agli onori della cronaca, e alle prime pagine dei giornali, perchè si sospetta che ci possa essere una correlazione fra la loro assunzione e rischi per la salute. Mentre le ricerche scientifiche in merito vanno avanti, conviene in ogni caso giocare d’anticipo e cercare di preservare la propria salute e quella di tutta la nostra famiglia con strumenti efficaci e vantaggiosi, come ad esempio i purificatori d’acqua che si installano a casa e che possono rimuovere questi elementi chimici dal bicchiere.
Nessun elemento sgradito
Uno studio statunitense del 2020, commissionato dall’Environmental Working Group, ha rilevato la presenza di Pfas nell’acqua potabile di dozzine di città e ha concluso che l’esposizione all’acqua di rubinetto contaminata era stata “drasticamente sottovalutata da studi precedenti”. Sempre la stessa organizzazione ha affermato, nel 2021, che circa il 95% della popolazione americana è stata esposta a Pfas. Insomma, anche se in Italia il controllo dell’acqua degli acquedotti è estremamente attento e con criteri severissimi, il rischio di entrare in contatto con queste sostanze chimiche c’è ed è reale. Per quanto riguarda l’acqua che sgorga dal rubinetto, ulteriori ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’osmosi inversa è tra le migliori opzioni di trattamento per rimuovere tali contaminanti.
Come funziona l’osmosi inversa
L’osmosi inversa è un principio esistente in natura che viene adottato da moderni sistemi di trattamento delle acqua, come i purificatori di ultima generazione di IWM. In questi apparecchi – che non necessitano di alcun composto chimico per funzionare – l’acqua viene “spinta” attraverso una membrana semipermeabile. Questa membrana è dotata di pori che hanno una dimensione infinitesimale, circa 0,0005 micron: significa che qualsiasi impurità più grande di tale valore non sarà in grado di passare attraverso la membrana. La buona notizia è che la quasi totalità dei Pfas ha una dimensione superiore, e quindi queste sostanze chimiche vengono trattenute e rimosse dall’acqua che invece sgorgherà purissima dal rubinetto. In base a recenti studi, i purificatori a osmosi inversa sono incredibilmente efficaci nell’eliminare i contaminanti Pfas, addirittura con percentuali superiori al 90%. Ma c’è molto di più: questi sistemi liberano l’acqua che beviamo anche da molte altre sostanze sgradite e potenzialmente pericolose per la salute, come batteri, virus, cloro, metalli pesanti. In sintesi, solo con questi dispositivi si ha la garanzia di poter disporre, sempre e senza limiti, della migliore acqua possibile da bere, per cucinare, per preparare te e caffè e per lavare frutta e verdura.