Evitare di comprare e poi dover smaltire bottiglie in plastica e al contempo assicurare ai cittadini acqua di qualità: ecco la ratio che sta alla base del bonus acqua potabile, l’incentivo istituito dal Governo per razionalizzare l’uso dell’acqua pubblica. In sintesi, si tratta di una facilitazione riservata a tutti coloro che acquistano e installano sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. Il bonus si concretizza in un credito d’imposta del 50% sugli immobili esistenti per le spese sostenute per tali sistemi, rendendoli oltre che utili anche particolarmente convenienti. Insomma, è un incentivo di cui bisogna approfittare, subito, a tutto vantaggio della propria salute, di quella del Pianeta e anche del proprio portafoglio. Nel mese di giugno, dopo gli annunci, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito le modalità con cui inoltrare le domande per fruire del bonus acqua potabile, ovviamente valido per i sistemi di purificazione e trattamento dell’acqua proposti da IWM, tra i più performanti sul mercato.
Cosa fare per richiederlo
L’Agenzia delle Entrate, con un decreto attuativo del 16 giugno scorso, ha stabilito le modalità con cui è possibile richiedere il bonus, destinato sia a persone fisiche sia agli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali. Per richiederlo, dunque, occorre compilare l’apposito modello che si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate seguendo tutte le istruzioni e inoltrarlo telematicamente tra il 1 febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili. Nella comunicazione vanno indicate le spese sostenute nell’anno d’imposta e i dati del beneficiario. La procedura è semplice e un’ulteriore buona notizia è che non esistono limiti Isee. Il bonus idrico è quindi accessibile a tutti.
Gli importi previsti, le modalità di pagamento e i documenti necessari
Come anticipato fin dall’annuncio del bonus, l’importo massimo della spesa su cui calcolare il credito d’imposta non può essere superiore a 1.000 euro per le persone fisiche e 5.000 euro per gli altri soggetti, per ogni unità immobiliare. Il credito d’imposta spetta nel limite complessivo di 5 milioni di euro per anno. Le spese per l’acquisto e l’installazione dei sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare dovranno essere sostenute dall’1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2022. Affinché il bonus venga riconosciuto, è necessario che il pagamento delle spese effettuate sia tracciabile. Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per il Bonus Acqua potabile 2021-2022 prevede che il pagamento venga eseguito mediante bonifico bancario o postale o mediante carta di credito, prepagata o assegno. La spesa dovrà inoltre essere documentata da fattura elettronica o documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. I soggetti esonerati dall’emissione della fattura elettronica emetteranno la fattura in formato cartaceo, in cui dovrà essere riportato il codice fiscale del beneficiario del bonus.
Come utilizzare il credito d’imposta
Anche utilizzare il credito d’imposta è semplice. Le persone fisiche o non titolari di Partita Iva possono utilizzarlo in compensazione o nella dichiarazione dei redditi, mentre gli altri soggetti esclusivamente in compensazione.