Non è sempre facile riuscire a prendere sonno e dormire bene: preoccupazioni, un pizzico di stress, cene pesanti e anche… mancanza d’acqua. Proprio così: la disidratazione è una delle principali cause dell’insonnia occasionale. Non tutti sono al corrente della correlazione che esiste fra sogni d’oro e una corretta assunzione di acqua, ma è proprio così: spesso basta un semplice bicchiere per riuscire a concedersi un riposo ristoratore. La stretta relazione fra sonno e acqua, sempre di più, è confermata anche dalle ricerche scientifiche, tanto che pare che la disidratazione possa addirittura provocare la perdita di due ore di sogni per notte.
Il ruolo della vasopressina
Probabilmente, affermano i ricercatori, un ruolo importante è rivestito dalla vasopressina, un ormone prodotto dal nostro organismo. Questa sostanza serve a prevenire la disidratazione durante la notte, in modo che il nostro corpo non vada in carenza d’acqua durante le lunghe ore di sonno in cui bere non è possibile. Ci sono però della situazioni, tra i quali anche la scarsa assunzione di acqua durante il giorno e prima di coricarsi, che fanno sì che si interrompa il rilascio di questo ormone. Perciò ci si sveglia: e periodi di sonno brevi e spezzettati, in cui la vasopressina non fa il suo “lavoro”, portano alla disidratazione.
Come la disidratazione incide sulla qualità del sonno
Sebbene la scienza non abbia ancora risposto a tutte le domande sul perché l’ idratazione influisca sul sonno, gli esperti hanno dimostrato con chiarezza quali siano gli effetti negativi della mancanza d’acqua sul riposo. Ad esempio, bassi livelli di liquidi nell’organismo possono portare durante la notte a spasmi muscolari, i cosiddetti crampi, rendendo difficile addormentarsi o facendo svegliare nel cuore della notte. Bere poca acqua può avere come conseguenza anche il mal di testa, se non veri e propri attacchi di emicrania, che ovviamente non facilitano il sonno: infine, molto più banalmente ci si può svegliare prima che suoni la sveglia per la sensazione sgradevole di sete e bocca secca. Allo stesso modo, un eccesso di acqua prima di andare a dormire può mettere a rischio il riposo: c’è infatti il pericolo concreto di doversi alzare nottetempo per fare la pipì.
Qual è la quantità di acqua giusta per una dolce notte?
La buona regola è bere durante l’intero arco della giornata, non meno di otto bicchieri al giorno. L’acqua che consumiamo deve essere pura, leggera, con un pH corretto e con il giusto apporto di sali minerali: esattamente l’acqua che si può avere sempre a disposizione a casa propria s si decide di installare un efficiente – ed ecologico – purificatore a osmosi inversa di IWM. E’ anche importante ricordarsi di bere ta un pasto e l’altro, e non concentrare l’assunzione di liquidi solo quando si è seduti a tavola. Naturalmente, ma questo vale sempre, influiscono sui livelli di idratazione anche il clima, l’attività fisica, lo stato di salute: tutti fattori che vanno considerati caso per caso. Infine, un consiglio per il miglior sonno possibile: bisognerebbe bere l’ultimo bicchiere d’acqua circa un’ora prima di andare a dormire, meglio se a piccoli sorsi. Poi, tutti pronti per la buona notte!