Un binomio indissolubile
Il tuo bambino è nato e si è sviluppato nell’acqua. Il suo corpo oggi è composto +/- per il 75% di acqua. Ecco quindi che la purezza dell’acqua che assume sarà uno degli elementi che determineranno la sua crescita, ed è importante scegliere quale acqua bere in gravidanza. Noi ti suggeriamo di fidarti dell’acqua potabile. L’acqua potabile in Italia nel 99,99% dei casi è sicura e controllata. Una tranquillità in più puoi averla con il nostro sistema di filtraggio OSMOTIC. Chiedi innanzitutto consiglio al tuo medico ma chiedi a lui anche un parere su OSMOTIC. Se non lo conosce spiegagli che è un purificatore ad osmosi inversa che migliora le caratteristiche delle acque potabili, produce acqua più pura e mantiene gli elementi preziosi, ovvero gli oligoelementi. OSMOTIC IWM è davvero tra i migliori impianti domestici di purificazione dell’acqua presenti sul mercato, tra i più venduti. L’acqua filtrata da OSMOTIC IWM ha caratteristiche che la rendono leggera, ideale per bere e preparare cibi destinati a tutti, bambini, adulti e anziani. Insomma, l’acqua potabile (anche se non filtrata) è acqua ideale da bere in gravidanza.
La gastrite del lattante è uno dei problemi più frequenti durante i primi mesi di vita, ed é provocata dall’invasione di germi nella mucosa digestiva del lattante. Anche se l’invasione dei germi è la causa finale che dà origine al quadro diarroico, la vera origine del problema risiede nel lattante stesso, in quanto prima dei 2 anni d’età il suo sistema immunitario non è completamente sviluppato e non possiede le stesse difese di un adulto. Il modo migliore per evitare le infezioni consiste nello sterilizzare tutto quello che il lattante può portarsi alla bocca: l’obiettivo ideale di una sterilizzazione è eliminare al 100% i microorganismi, ma a livello domestico è considerato accettabile se sono presenti al massimo 10 colonie di germi.
La sterilizzazione deve essere praticata a biberon e tettarelle, ma soprattutto all’acqua da bere in gravidanza, visto che il latte è l’unico alimento che il bebè assume nei primi 6 mesi di vita. Ricordiamo che, in mancanza di latte materno, il latte liquido si prepara con acqua e latte in polvere e che quest’ultimo non è mai commercializzato con assenza totale di germi. Anche l’acqua in bottiglia, specialmente dopo essere rimasta aperta, può presentare un certo livello di microorganismi, pertanto è importante utilizzare metodi di sterilizzazione che ci assicurino un’acqua più pura possibile. La normale bollitura dell’acqua sterilizza solo al 12,3%, mentre la sterilizzazione con prodotti chimici presenta l’inconveniente di lasciare residui. Una valida alternativa è avere in casa un impianto di purificazione a osmosi inversa che incorpori anche una lampada UV, la quale impedisce lo sviluppo dei microorganismi, rendendo questa l’acqua ideale in gravidanza, sia per lavare biberon e tettarelle che per preparare il latte ai bambini.
Mantenere un bilanciamento idrico adeguato è importante per un sano andamento della gravidanza. Il bilanciamento idrico è infatti l’equilibrio fra l’acqua che perdiamo e quella che assumiamo.
Facciamo due calcoli … Mediamente, le nostre perdite d’acqua sono composte da urina, escrementi, sudore e respirazione polmonare, e possono essere stimate in circa 2.600 ml al giorno (1ml ogni Kcal consumata). Pertanto dovremmo recuperare quest’acqua per assicurare il nostro bilanciamento idrico, procurandoceli da bibite ed alimenti (2.300 ml) e dal catabolismo dei principi immediati che compongono gli alimenti, che ci procura un’ulteriore piccola quantità d’acqua (300 ml), ripartita tra lipidi, carboidrati e proteine.
Quindi, quotidianamente, recuperiamo 2600 ml d’acqua, con i quali compensiamo le perdite e ci assicuriamo un bilanciamento idrico corretto.
E per l’infanzia ?
Già abbiamo detto che a una persona adulta si raccomanda l’assunzione di 1 ml. ogni Kcal. Quando si tratta di neonati, bambini o lattanti, la proporzione tra acqua in gravidanza e Kcal deve essere maggiore rispetto a quella prevista per una persona adulta, perché maggiori sono il catabolismo interno, l’escrezione e l’esercizio fisico. Sono quindi necessari 50 ml/Kcal per l’adolescente, 100 ml/Kcal per il bambino e 150 ml/Kcal per il neonato.
La presenza di rilevanti quantità di nitrati nell’acqua è un preciso segnale di inquinamento. È diventato un problema sempre maggiore con il passare degli anni causato dall’uso sempre più massiccio di fertilizzanti in agricoltura, nonchè a causa del deterioramento del sistema fognario. Sono soprattutto stomaco ed intestino a pagarne le conseguenze.
Di per sé stessi i nitrati non sarebbero dannosi per la salute, ma lo diventano perché, in seguito a reazione chimica, si trasformano in nitriti nell’organismo e, durante la digestione, si possono trasformare in nitrosammine, composti potenzialmente cancerogeni. I nitrati tendono ad accumularsi anche nelle verdure e sono aggiunti alle carni e agli insaccati perché impediscono la formazione del botulino.
Oltre al rischio cancerogeno, i nitrati possono essere responsabili di intossicazioni acute, soprattutto nei soggetti più sensibili con scarsa acidità gastrica, come lattanti, che rischiano di assorbire nitrati attraverso l’acqua utilizzata per la preparazione del latte artificiale, e donne in gravidanza. E’ stato appurato scientificamente che nei neonati i nitrati sono una causa di quella che si definisce la “morte in culla”, perchè inibiscono la capacità del sangue di trasportare ossigeno. Per sconfiggere i nitrati, è necessario evitare la bollitura dei cibi, che di fatto ne aumenta la concentrazione.
Con queste considerazioni è inevitabile utilizzare ai fini alimentari, e soprattutto nell’alimentazione del bambino, acqua priva di cloro e nitrati.
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