L’acqua è probabilmente il bene più prezioso che abbiamo. E in queste giornate forzatamente a casa ce ne siamo accorti con chiarezza: l’acqua è fondamentale per bere, per cucinare, per l’igiene di cose e persone e anche per lavarci le mani (almeno 12 volte al giorno è la media giornaliera per ogni italiano in questo momento storico). Eppure, questa consapevolezza – il fatto che l’acqua non sia un bene illimitato – dovrebbe spingerci a fare molto di più in termini di comportamenti individuali per salvaguardare tale risorsa. E non c’è tempo da perdere: secondo il World Resources Institute entro il 2040 lo stress idrico dell’Italia – cioè il rapporto tra l’uso dell’acqua e l’approvvigionamento idrico – rientrerà nella fascia critica “alta” (la quarta su 5).Eecco perché è bene riflettere, specie in questo periodo costretti a casa, a come ridurre notevolmente lo spreco idrico domestico.
Buone abitudini oggi e sempre
Purtroppo il nostro Paese attualmente “resta indietro negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030, in termini di spreco idrico: siamo maglia nera quanto a spreco di acqua potabile perché registriamo il maggiore prelievo di acqua per uso potabile pro capite tra i 28 Paesi dell’Unione europea, 156 metri cubi per abitante nel 2015 (Istat)” ha dichiarato Andrea Segrè il fondatore della Campagna Spreco Zero. I comportamenti virtuosi che tutti possiamo adottare, specie in questi momenti casalinghi, sono pochi, ma efficaci. Ad esempio possiamo applicare dei riduttori flusso ai rubinetti; preferire la doccia invece del bagno; chiudere il rubinetto mentre ci laviamo le mani, i denti o ci radiamo; utilizzando gli elettrodomestico come la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico.
Come si comportano gli italiani?
Fermo restando che gli italiani sono sempre più attenti alla qualità dell’acqua da bere – e non è certo un caso che siano sempre di più i purificatori d’acqua installati nelle case, come quelli di ultima generazione a osmosi inversa di IWM – lo stesso non si può dire per la gestione dei consumi. La fotografia del rapporto tra nostri connazionali e acqua è stata scattata recentemente da Ipsos e Finish, attraverso una ricerca condotta su un campione di 1.000 individui. Il primo dato che emerge è che gli italiani non hanno la corretta percezione dei loro consumi idrici: gli intervistati ritengono infatti che una famiglia consumi in media circa 100 litri al giorno, mentre in realtà il consumo per uso civile di acqua in Italia è di 220 litri pro capite quotidianamente. La conoscenza e di conseguenza la responsabilità individuale verso la tematica acqua è ancora poco sviluppata: ad esempio solo 2 italiani su 10 pensano che la scarsità d’acqua sia già un problema. Altri dati emersi dalla ricerca: nel 39% delle case italiane non è presente la lavastoviglie e dove c’è (61%) l’abitudine a lavare i piatti a mano è ancora molto diffusa, sebbene la lavapiatti consumi solo 12 litri contro i 122 del lavaggio a mano; la maggior parte degli italiani sa che si consuma meno acqua quando la lavatrice viene utilizzata a pieno carico, ma solo il 50% degli utilizzatori adotta questa modalità di lavaggio; 8 italiani su 10 si occupano di giardini o di piante da innaffiare ma il 62% se ne occupa la sera quando in realtà il momento migliore è la mattina, così da evitare il ristagno dell’acqua.